Dichiarazione di Romano PRODI
Riconoscimento diritti civili per gli omosessuali
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(21 luglio 2005) - fonte: La Repubblica - inserita il 29 dicembre 2007 da 7
Prodi: Pacs per le Coppie di fatto
"Modello francese per i conviventi"
Racconta un'Italia che si apre ai Pacs, i patti di solidarietà previsti dalla Francia per le convivenze gay. Riceve subito gli applausi delle associazioni degli omosessuali e al pomeriggio si trova costretto a chiarire che "come è noto non ho mai equiparato le convivenze di fatto al matrimonio". Ma ripete: "Ritengo tuttavia che un governo debba preoccuparsi dei diritti di tutti i cittadini e della necessità di disciplinare i problemi giuridici e civili anche di coloro che scelgono di vivere insieme stabilmente in forme diverse dal matrimonio". Chiarisce e insiste Romano Prodi, "cattolico e laico" che dice di ispirarsi a De Gasperi. I giornalisti della stampa estera vogliono sapere che tipo sia, i programmi per l'Italia, come viva l'Europa. E lui, in un'ora e mezzo, molto più a suo agio che con gli italiani, annuncia un Paese profondamente diverso da quello di Berlusconi. Senza "leggi ad hoc", senza un presidente della Banca d'Italia scelto a vita, senza la legge Bossi-Fini, senza "compiaciuto antieuropeismo". I giornalisti di mezzo mondo sono molto attenti ai diritti civili, ai rapporti - "ingerenze" dice uno - con il Vaticano nell'epoca di Papa Ratzinger e del sorgere in Italia di molti teo-con. "Vi consiglio di leggere il discorso fatto da Ciampi di fronte al Papa, al Quirinale - risponde Prodi - è stato di grandissimo equilibrio e di dottrina ferma". È un richiamo alla laicità dello Stato prendendo come faro il presidente della Repubblica. "Io sono cattolico e laico - si racconta il Professore - ho sempre ritenuto, fin dalla mia formazione giovanile, che un cattolico in politica debba obbedire ad alcuni grandi principi e orientamenti, ma abbia la responsabilità di tradurli autonomamente in politica. Una responsabilità che spesso porta dei problemi". "Mai strumentalizzando la Chiesa, - insiste - mai rinunciando ai miei principi e mai rinunciando ai miei doveri di politico e alla responsabilità che un politico deve avere, e al rispetto dei principi da un lato e della propria coscienza soprattutto". Questa è "la difficoltà del politico moderno", quella "con cui tanti politici italiani si sono misurati, a cominciare da De Gasperi, al quale cerco di ispirarmi". È in questa luce che Prodi parla di diritti. "Nell'Unione riflettiamo in modo non formale - risponde sui gay - e l'orientamento verso i patti di tipo francese è di tutta la coalizione. Sui singoli articoli si può discutere ma solidarietà e riconoscimento dei diritti civili per i gay ci guidano verso un orientamento comune". "Bravo" applaudono a sinistra. In casa Ds, Barbara Pollasatrini, Livia Turco, Giovanna Melandri ("ora i Pacs nel programma dell'Unione"), Luigi Manconi. Pecoraro Scanio per i Verdi. L'Arci Gay annuncia che voterà per il Professore alle elezioni primarie.
Fonte: La Repubblica | vai alla pagina » Segnala errori / abusi