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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione:  Pres. del Consiglio   (Partito: FI)  - Deputato


 

In Cecenia c'è stata un'attività terroristica con molti attentati anche contro i cittadini russi senza che ci fosse mai una risposta corrispondente

  • (06 novembre 2003) - fonte: La Repubblica - inserita il 26 dicembre 2007 da 7
    Difende "l'amico" Putin vittima della stampa come lui e nel farlo, Silvio Berlusconi, entra a piedi uniti nella questione cecena dicendo che i russi sono vittime di attentati "e non hanno mai dato una risposta corrispondente". Una mano al presidente russo e la riproposizione di un vecchio nemico, i giornalisti che, in Italia "sono all'85 per cento contro il governo" mentre in Russia costruiscono "leggende". Un'analisi che non è piaciuta affatto a Romano Prodi presente alla conferenza stampa, che ha sibilato: "Spero che Berlusconi conosca la situazione russa meglio di quanto conosce quella italiana". Riguardo alla Cecenia Berlusconi non ha dubbi: "In Cecenia c'è stata un'attività terroristica con molti attentati anche contro i cittadini russi senza che ci fosse mai una risposta corrispondente". Anzi, dice Berlusconi, la Federazione russa ha organizzato un referendum democratico. E la colpa dell'immagine falsata che si ha della situazione cecena è della stampa internazionale. Secondo il premier bisogna smettere di "diffondere leggende e guardare alla realtà dei fatti", visto che c'è stato un referendum in cui l'80 per cento dei votanti ha "deciso democraticamente di voler appartenere alla Federazione russa". Leggende che riguardano anche l'Italia visto l'allarme lanciato sulla libertà di stampa nel nostro Paese, che il presidente del Consiglio vuole smentire. "L'85% per cento della stampa critica o addirittura è contro il governo in carica - dice Berlusconi - su 5 milioni di copie vendute al giorno, oltre i giornali sportivi, solo 250 mila sono favorevoli all'esecutivo e 750 neutrali. Ma 4 milioni sono contro". Il medesimo problema si presenta in Russia - ha aggiunto rivolgendosi a Putin e facendo riferimento alla vicenda Yukos - perché gli organi di stampa internazionali parlano di interventi contro lo Stato di diritto. "Invece in quel paese alcune società di estrazione non hanno rispettato le leggi. Per questo motivo la Federazione russa sta mostrando una forte volontà di trasparenza che trova sbocco nell'azione della magistratura". "In questa iniziativa - ha aggiunto Berlusconi - vedo da parte di Mosca la volontà di mantenere lo stato di diritto e la libertà di mercato". Al termine del suo ragionamento, il premier, sorridendo, si è rivolto ancora al presidente russo dicendo: "Manderò a Putin una parcella da un euro come avvocato difensore non richiesto...".
    Fonte: La Repubblica | vai alla pagina
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