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Dichiarazione di Gianfranco FINI

Alla data della dichiarazione:  Vicepres. del Consiglio  con delega alle politiche di contrasto e recupero al diffondersi delle tossicodipendenze  (Partito: AN)  - Deputato


 

Droga: Repressione, la strada giusta - La distinzione fra leggere e pesanti non ci appartiene

  • (27 ottobre 2001) - fonte: La Repubblica - inserita il 29 dicembre 2007 da 7
    Applausi e qualche lacrima di commozione. "Finalmente, dopo tanti anni". Finalmente sul palco c'è un politico - il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini - che dice le cose che qui a San Patrignano si ripetono da anni. Basta con i servizi pubblici "che distribuiscono solo metadone", basta con la politica della riduzione del danno, che qui tutti traducono in modo semplice: "Continuare a drogarsi, con l'aiuto dello Stato". La salvezza passa attraverso le comunità, come diceva Vincenzo Muccioli. "E lo misero pure in carcere", ricorda Maria De Paola, di Palermo, perché diceva "che tutti hanno il diritto di vivere, non di crepare". Il processo per le catene, le condanne e poi le assoluzioni, e i cortei a Rimini per gridare che "le catene sono quelle della droga. Quelle di Muccioli sono catene di salvezza". Il vice premier ha scelto la platea giusta, per annunciare la grande svolta del governo ("Parlo anche a nome di Berlusconi") sui problemi della droga. "Repressione - dice Fini - questa la parola da usare, anche se non risulta politicamente corretta". Cerca anche l'applauso, quando racconta che "nelle scuole non si possono diffondere opuscoli come quelli della Lila (Lega italiana lotta all'aids, ndr), che insegnano a convivere con la droga". Basta con la logica della riduzione del danno. "Non si può sposare la filosofia del "bucati, ma non dare fastidio. Se vuoi la droga non rubare. Fatti furbo, vai al Sert, che ti danno il metadone". Per fortuna in cielo ci sono alcune stelle e si chiamano "comunità terapeutiche". "C'è bisogno di moltiplicarle, e non di dividerle. E bisogna liberarle dagli obblighi della burocrazia". In teoria, dice, un tossicodipendente in carcere può chiedere di entrare in una comunità. "Ma chi glielo fa fare? L'amministrazione penitenziaria, ha deciso di somministrare metadone ai detenuti tossicodipendenti. In questo modo, chi chiederà mai di entrare in una comunità?". Gianfranco Fini annuncia poi la grande svolta. "Non ci saranno più ministeri, tavoli e commissioni diverse sulla droga. Nascerà un Dna, dipartimento nazionale antidroga, presso la presidenza del Consiglio. Un unico centro per il coordinamento di tutte le politiche di contrasto alla tossicodipendenza". A guidarlo sarà un ex generale della Finanza ed ex prefetto, Pietro Sotgiu, già capo dei servizi antidroga. "Così la lotta alla droga può vincere, e non avrà vinto il nostro governo ma la società. Vogliamo una politica volta al pieno recupero del tossicodipendente". Droga, e non droghe. "La distinzione fra leggere e pesanti - precisa il vice premier - non ci appartiene". Poi la prevenzione. "Scuola e famiglia sono indispensabili per ridurre la domanda di droga. Se la famiglia trasmette valori, il rischio è meno grave". E così sono "battezzati" come incapaci anche i genitori i cui figli abbiano fatto scelte sbagliate. Don Pierino Gelmini, presente al convegno, non è entusiasta. "Credo che il metadone in certi casi sia utile, per i disperati che le hanno già provate tutte". Protestano la Lila, Paolo Cento dei Verdi, Augusto Battaglia dei Ds. "Fini - dice Livia Turco, ex ministro per gli Affari sociali - misconosce il lavoro di tanti operatori che ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita per salvarne altre, e non si arrendono certo alla tossicodipendenza". Attacca su un altro terreno l'ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone: "Il governo ha speso 15 miliardi per l'ex casa di lavoro di Castefranco Emilia. E ora San Patrignano si candida alla gestione: sarebbe il primo caso di devolution ai privati del trattamento penale. Una vicenda dai contorni di regime". Oggi, al convegno Rainbow di San Patrignano, per discutere di "lotta alla droga" arriveranno cinque ministri.
    Fonte: La Repubblica | vai alla pagina
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