Watchdog

Su La Stampa viene affrontato il tema della trasparenza nella pubblicazione dei redditi dei parlamentari italiani, oggetto di un nostro progetto del 2016 e di un approfondimento successivo che denunciava il mancato rispetto del "decreto trasparenza".

In un articolo che riassume il 2021 della politica italiana, l'agenzia di stampa Agi cita i nostri dati sull'osservatorio degli atti elaborati ed emanati nell'ambito dell'emergenza coronavirus.

La gestione della pandemia sta passando per le mani di numerose istituzioni. Una mappa molto complessa da ricostruire in cui ogni giorno vengono prese decisioni importanti: sia legislative che amministrative.

Con la fine dei rimborsi elettorali ai partiti, e la difficoltà del 2×1000 di decollare, i gruppi di camera e senato sono diventati i principali titolari del finanziamento pubblico alla politica.

Passato il referendum costituzionale, si apre la partita della riforma dei regolamenti parlamentari. Una riforma ampia in cui è onecessario che rientri anche una maggiore trasparenza sulle indennità percepite dagli eletti.

Nella fase dell'emergenza le principali istituzioni politiche italiane hanno affidato la gestione della crisi a soggetti tecnici. Una decisione certamente non casuale, ma che ha di fatto affidato la responsabilità politica delle decisioni prese a soggetti che politici non sono.

Il coronavirus ha comportato la mobilitazione di ingenti risorse pubbliche che vengono gestite attraverso contabilità speciali e deroghe alla normativa ordinaria. Per questo, diventa ancora più necessaria la massima trasparenza da parte di tutti.

La gestione della pandemia sta passando per le mani di numerose istituzioni. Una mappa molto complessa da ricostruire in cui ogni giorno vengono prese decisioni importanti: sia legislative che amministrative.

Le province esistono ancora. Eppure sono totalmente assenti dal dibattito pubblico, non consentendo ai cittadini di farsi un’idea chiara su cosa sono e cosa fanno questi enti oggi.

Hanno organi politici, apparati amministrativi e gestiscono risorse in settori strategici. Eppure sono totalmente assenti dal dibattito pubblico, come se i numerosi interventi normativi dell’ultimo decennio avessero portato davvero alla loro eliminazione.