Gli obiettivi di Barcellona del 2002 sui servizi per l'infanzia erano stati impostati proprio per aumentare l'occupazione femminile. Ecco perché estendere il servizio è un investimento sia per i bambini che per le famiglie e la parità di genere.
Nel 2018 l'occupazione è ritornata al livello del 2008, ma mancano ancora 4 punti al target 2020. Persistono profonde differenze regionali e difficoltà per donne e giovani ad accedere al mondo del lavoro.
Le soluzioni messe in campo da Facebook, Twitter e Google per le elezioni europee lasciano ancora molte zone d'ombra. Il parlamento italiano dovrebbe intervenire, ma non fa nulla.
Dal 2012 sono costate al nostro paese quasi 550 milioni di euro. Con l'arrivo del governo Conte sono tornate a crescere le procedure d'infrazione contro l'Italia.
A meno di 100 giorni dalle prossime elezioni europee, un punto sulle istituzioni politiche dell'Ue: quali sono, chi le compone e come vengono prese le decisioni.
L'Ue raccomanda che l'accesso ai servizi per la prima infanzia sia reso disponibile a costi sostenibili per le famiglie. Ciò chiama in causa un investimento pubblico sul servizio: vediamo quanto vale.
Dal silenzio elettorale, alla rendicontazione delle spese passando per la trasparenza del mandatario. Il nostro parlamento deve ancora approvare una legge, e il voto di maggio è dietro l'angolo.
L'Ue indica come obiettivo che almeno il 90% dei bambini tra 3 e 5 anni frequenti le scuole dell'infanzia o strutture analoghe. L'Italia supera il traguardo, ma alcuni indicatori segnalano una tendenza al calo.